Il prologo del vuoto

Cari esemplari rari, eccomi qui a voi per decidere del vostro andar per strada senza una ragione. E' forse venuto meno il tempo delle rose, dei fiori offerti per sedurre. E' rimasto quel senso di riempimento svaghito, null'altro.
Miagolo come un gatto. Faccio il mio miao. Graffio per giunta. Proprio io, che ho sempre preferito i cani ai gatti.
Schivo come un felino, zampa d'elefante. Rimane solo un topo. Chi lo mangerà?

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