Pezzi di terra



Agnese, vinta dall’arsura, s’asciuga il viso mentre s’agita la gazza sotto la sua finestra. Esce di casa. Va a sedersi fuori, in veranda. Siede su una poltroncina di vimini. Gli occhi fissi al brullo calle oltre la duna. Le mani giunte a orare la frescura. È quasi pace per Agnese. È quasi fine della pena nel luogo della sua prima infanzia. Berlino è lontanissima da qui. La città è anni luce dalla sua anima. Berlino è un viaggio interstellare, una galassia inarrivabile da qui. Agnese, forse è pace. Ma l’insidia che l’avvolge non la molla, e ripercorre il pianoro col pensiero. Un vento di melassa e moscerini le scompone ciò che rimane del sentiero.

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