Tempo consumato


È finito il tempo di Coltrane. Adesso c’è la sincope dannata del niente sul cuscino a fiondare massi acuminati, stracci, piccole fiammiferaie, tossici antiquati, idioti della rete.
Resterà solo l’idioma d’una lingua sconosciuta ai più. Siamo sul lastrico, la terra consumata oltremodo. Tenue il tuo chiarore luna questa sera, non ci accompagnerai più nelle calde sere estive. Tutto brucia troppo in fretta in gelide cantine. 
Fulmine di cemento e cenere: costringi gli idioti a smammare.
Ci sarà un tempo di riscatto?

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