Il dono della parola

Spesso mi faccio delle domande sul senso della parola (quella detta, parlata) e del silenzio. E rifletto sulla vecchia massima che il silenzio è d'oro e la parola no; che il silenzio vale più di mille parole; che l'intuizione deve (può?) sostituire tante (presunte) inutili parole. Ebbene, voglio dirvi che no. Che se abbiamo ricevuto il dono della parola, allora dobbiamo usarla 'sta parola, ché un motivo ci sarà ad averne iussu. No, non voglio dire di inondare l'etere di insulsaggini. Tantomeno di parlare quando converrebbe tacere. Ma nel dubbio meglio parlare. Meglio rischiare di dire la sciocchezza che mantenere stupidi silenzi. Il silenzio può essere la più bella cosa di questo mondo ma ha i suoi limiti. Come tutto, del resto. Allora cerchiamo di parlare e tacere come comanda il cuore e non il cervello. Se hai un problema, parla, dunque. Non aspettare (sperare) la mia intuizione. E non accusarmi se non capisco i tuoi silenzi. Quando arriverò a capirli potrebbe essere troppo tardi.

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