Una riflessione di Adriana Gloria Marigo
Care amiche, cari amici.
Di seguito una riflessione della poetessa Adriana Gloria Marigo.
Che dire? Chi non è d'accordo alzi la mano.
"In tutti i giorni precedenti in rete ho
assistito a una serie infinita di pensieri sbeffeggianti, sarcastici.
Una derisione continua della farsa politica. Nessuna riflessione
impressiva sull‘essere uomo politico, sugli elementi necessari e
specchiati per poter rapprentare i cittadini. Non è emersa la coscienza,
né la scienza politica: mancando negli uomini che ci rappresenteranno,
come in noi che li deleghiamo a
rappresentarci. Noi siamo loro. E limitandoci allo sbeffeggio, anche al
dileggio, li abbiamo confermati nelle loro vuote parole, nelle loro
maschere che cambiano e scambiano secondo il carnevale in corso. Ci
rappresenta il top dei buffoni circondati da una Corte dei Miracoli cui
consegnamo la nostra mediocrità civica, l‘abdicazione alla coscienza
personale e di cittadino. Noi non esistiamo come Italiani, temo che non
esistiamo neppure come uomini, avendo rinunciato a determinarci, a
manifestare il canone della dignità, a confermarci come portatori del
divino".