I tempi del No



Quando i nervi non bruciano più sotto pelle
quando il sangue si ritira nelle cave dei rimorsi
e s’aggruma negli spilli dei tuoi occhi
quando un urlo rompe gli argini del vuoto
e manda in pezzi il tuo latrato
solo allora sei forte come un masso
che nei frantumi è pietra come allora
e taglia i polsi dell’Orrendo
un Bene carsico s’implora alla controra
c’è dell’acqua finalmente e si dimora
in scure praterie dell’anima
mentre cantano i sacelli e piangono le mite
e stringe il giogo del capestro
e fugge via Atalanta nella corsa
e vite allumano la strada. 

L'immagine del post: radiazioni di fuoco di Claudia Burgmayer Papagno 

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