E' DEL FORTE L'ASCOLTO: le liriche di Carlotta Lezzi

Le vivide e sensuali liriche della poetessa Carlotta Lezzi tra Physis e Psyche.

 

La poesia è viva, anche se hanno tentato in tutti i modi di ammazzarla. Ce ne rendiamo conto solo quando, in mezzo ad un nugolo di robaccia editoriale, ci troviamo di fronte a dei libri particolari; libri che fin dal primo approccio ci fanno capire che l'arte resiste al tempo.
È il caso di È del forte l'ascolto di Carlotta Lezzi, edito da Lupo Editore. Liriche potenti, a tratti stentoree, che sembrano liberare un bizantinismo delle origini, scevro da pervertimenti barocchi. Corposa materia e mistica eterea sembrano convivere negli stessi versi, carne e spirito, tende mosse dal vento che al contempo appaiono velo di Maia e realtà sensuale. Spirito di contraddizione e senso di smarrimento, pur legati ad una sottile linea armonica e sanguigna che attraversa l'intera raccolta, conducono il lettore in un lungo viaggio che impressiona tanto più quanto più ci si rende conto della relativa brevità della silloge.
Potremmo dire un dono. Il dono di allargare spazio e tempo, di creare misure sterminate, di avvicinare distanze siderali, in poche pagine d'immensa tensione emotiva. E se è vero, come diceva Nietzsche, che quanto più guardiamo nell'abisso l'abisso guarderà in noi, è altrettanto vera la possibilità della stella nascente generata dal caos. Sì, abbiamo sempre una possibilità, quella suggerita dal poeta, dall'artista.
Non solo una catarsi del tragico, ma un'azione cosciente e prospettica, che lascia intravedere, per un attimo, tutta la forza che l'essere umano può sviluppare. In questo orizzonte di quasi mitica espansione la donna irradia di lirico fulgore l'universo, non facendo scomparire il dolore, ma decostruendo un cosmo belluino con l'essere altro-da. Versi intensi e problematici, che tuttavia non tardano ad arrivare dritti al muscolo centrale, pompa di vita e di umori.
Gli eterni crucci della tabula rasa, degli amori vissuti sempre al limite, del senso del sospeso e della rarefazione, dei fiori vivi di quelli secchi, dell'odio e dell'amore, del reale, surreale, irreale, iperreale. Sostanze di carne e d'anima, modi d'essere, di sentire e percepire, qualità umane e umane deviazioni. In È del forte l'ascolto c'è tutto questo e altro. L'autrice ha condensato le dimensioni dell'umano in un libro che appare un percorso attraverso il pieno e il vuoto del quotidiano e del sovrasensibile, come dire: poesia allo stato (im)puro.

Fonte SuperMoneyNews: http://news.supermoney.eu/cultura-spettacoli/2013/06/e-del-forte-l-ascolto-le-liriche-di-carlotta-lezzi-0018135.html#

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