I tempi del No
Quando
i nervi non bruciano più sotto pelle
quando
il sangue si ritira nelle cave dei rimorsi
e
s’aggruma negli spilli dei tuoi occhi
quando
un urlo rompe gli argini del vuoto
e
manda in pezzi il tuo latrato
solo
allora sei forte come un masso
che
nei frantumi è pietra come allora
e
taglia i polsi dell’Orrendo
un
Bene carsico s’implora alla controra
c’è
dell’acqua finalmente e si dimora
in
scure praterie dell’anima
mentre
cantano i sacelli e piangono le mite
e
stringe il giogo del capestro
e
fugge via Atalanta nella corsa
e vite
allumano la strada.