L'ISTRUITO E L'IGNORANTE
Conoscevo
un poeta ignorante. Uno di quelli che scrivevano senza saper scrivere. Uno a
cui avrei voluto dire “Non pubblicare, scrivi un diario personale piuttosto.
Tieni per te i tuoi pensieri”. Lo trovavo un po’ sciocco, a tratti
paradossale, perfino banale. Così misi una certa distanza tra lui e me. Come a
dire: “Sì, va bene bello mio. Abbiamo una corrispondenza (ci scriviamo delle
mail). Abbiamo pubblicato entrambi per la stessa casa editrice. Però io so
quanto vali. Dunque: stai al tuo posto”. Non gliel’ho mai detto. Avrei dovuto,
forse. Un giorno però ebbi a che fare con un gruppo di poeti e scrittori
acculturatissimi, che scrivevano benissimo. M’accorsi ben presto che erano
privi d’umanità. Anzi, erano privi di pietà. T’avrebbero lasciato schiattare sul
marciapiede se ti fosse venuto un colpo. Non t’avrebbero aiutato neanche a
pagarli. Come quel giorno in cui videro un uomo – un extracomunitario fecero
loro con un disprezzo che traspariva chiaro dietro quello sguardo fintamente
alternativo – accasciarsi al suolo. Io corsi a prenderlo, a sollevarlo. Senza
essere un eroe, ché di eroi ce n’è già troppi in giro. Lo sollevai e gridai
agli esimi letterati di chiamare un’ambulanza. E dovetti ripeterlo una seconda
volta, incazzato. Solo allora – ma a malincuore – chiamarono il 118. Ecco, in
quel momento pensai che il poeta ignorante m’avrebbe aiutato. Lui non m’avrebbe
lasciato morire così, come una cosa rotta e abbandonata, come un rifiuto. Ché
lui c’aveva un cuore grande come una casa anche se era un sempliciotto. Glielo
dissi a quegli esimi letterati. E loro mi risposero che così avrei salvato la
pellaccia ma non la letteratura. Che era una cosa immonda scambiare un aiuto da
crocerossina con la poesia e la letteratura. Gli risposi che preferivo un uomo
vivo piuttosto che uno morto. E che i libri, da morto, uno se li poteva
rifilare su per il culo. Non capirono. Non m’aspettavo che capissero. Le cose
troppo semplici, alle volte, sono le più difficili da capire.
Pubblicato sul numero di domenica 4 agosto de "Il Paese Nuovo": www.ilpaesenuovo.it