UNA PARTE DI ME di Giulia Campa (Lupo Editore)



Spesso, parlando di scrittura e, in modo particolare, di romanzi, si usa dire che “Se c’è la storia, c’è tutto”. In Una parte di me, Lupo Editore, 2016, opera prima di Giulia Campa, giovane autrice salentina, la storia c’è. Genuina e ben costruita. Con una sequenza incalzante di flashback e di repentini ritorni al presente, la Campa ci porta nel mondo di Lorenzo (il protagonista), Francesco, Viola e di tutti i personaggi che costellano questa bella prova. I primi due, fratelli “loro malgrado”, e la terza, bellissima ragazza che entrambi desiderano e amano, danno vita ad una serie di vicende profonde ed entusiasmanti. E poi, l’ingombrante e significativa figura di Enrico, padre dei due ragazzi, un uomo dai trascorsi infelici, che ritornerà fino all’ultima pagina del libro. A chiudere il cerchio, la madre di Lorenzo, personaggio complesso e ricco di sfumature, capace di ritrovare la via della luce dopo il buio più profondo. Sullo sfondo, ma immanente, un grave problema che affligge Francesco e che Lorenzo aiuterà a risolvere con immenso amore e spirito di sacrificio. Le vicende, ambientate quasi interamente nel Salento, scorrono come in un film ricco di suspense e colpi di scena, e tengono il lettore inchiodato alle pagine, rendendolo curioso delle cose che inevitabilmente accadranno nel corso della storia. Ma non solo: tra il lettore e il protagonista nasce un’immediata immedesimazione, frutto di un diretto coinvolgimento, che vede il primo protagonista a sua volta. Si soffre, si ama e si è felici con Lorenzo e con gli altri “attori” di questa bella “pellicola”. Giulia Campa, con brevi e preziose pennellate ci restituisce dei personaggi vivi, veri, che sentiamo vicini. Le emozioni e i sentimenti che gli uomini e le donne del romanzo sentono e provano sono le nostre, così come nostri sono i loro turbamenti, le loro paure, le loro aspettative. Nel libro in questione, ricco di riflessioni tra l’ordinario e il filosofico (notevole la parte in cui si accenna all’attesa), mai pesante e sempre frizzante, l’autrice punta spesso l’occhio sulla finitezza e sulla fragilità dell’essere umano, la cui esistenza può essere stravolta in qualsiasi momento, all’improvviso. Eppure, quando il destino sembra farsi beffe di tutti noi umani, vi è qualcosa di potente e misterioso, che ci può far riemergere dall’abisso: l’Amore. Indiscusso protagonista del romanzo, l’Amore, quello con la A maiuscola, quello che, scrive l’autrice: «[...] lega per l’eternità. Nodi forti e indissolubili», è un’energia che non conosce ostacoli, e che ha lo straordinario potere di aggiustare le cose, anche quando tutto sembra ormai perso. L’Amore va oltre ogni avversità della vita, e vince sempre, quando è vero, perfino sull’odio. «Omnia vincit amor», scriveva Virgilio, tanti secoli fa. Giulia Campa, con il suo romanzo, ad un tempo forte e delicato, mette a nudo la nostra anima di esseri transeunti e che sovente sbagliano tutto, capaci, però, di atti quasi sovrumani, se a muoverci è quel magnifico sentimento che ci lega all’altro e lo fa diventare “una parte di noi”.



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