UN CAFFÈ IN DUE E ALTRE POESIE D'AMORE DI NICOLA VACCA (AEB EDITRICE)
Un caffè in due e altre poesie d’amore di Nicola Vacca (AeB Editrice)
Il fondo è nero
ma nella notte cerco la luce//
sono un uomo colmo di gesti
ho nelle mani un cesto di buoni propositi//
non di dovrebbe tradire la vita
che è il frutto dell’albero della conoscenza//
dovremmo finire i nostri giorni
affamati di bellezza//
e con gli occhi accecati dalla meraviglia
piantare il seme del cambiamento//
perché dopo di noi tutto contini a essere.
(L’ultimo romantico, p. 36).
Care
amiche e cari amici di Linea Carsica, è con grande piacere che torniamo a
occuparci della poesia di Nicola Vacca, poeta autentico e intellettuale dal
pensiero indipendente come pochi, cresciuto con una cultura laica e avvezza alla
continua ricerca della verità, quandanche questa possa risultare amara o
scomoda. Affezionato, tra gli altri, alla lezione di Scotellaro e Salvemini, la
sua poetica, fuori da ogni etichetta, riesce a essere politica (nell’alto senso
aristotelico del termine) anche quando parla d’amore. La lirica che abbiamo scelta
in esergo ne è un lampante esempio, vi è, infatti, una cura per l’altro, un’idea
d’amore che varca i confini della coppia e si fa «seme del cambiamento» //
perché dopo di noi / tutto continui a essere». In questo componimento c’è
tutto: il buio in cui noi, in quanto esseri umani, spesso ci troviamo immersi; lo
strenuo tentativo di trovare la luce; la fedeltà al desiderio di conoscenza; la
voglia irresistibile di bellezza; la laboriosità indirizzata al cambiamento, a
un’esistenza forse migliore. La raccolta, suddivisa in quattro sezioni – Lievito
madre, L’amore con i piedi per terra, Queste nostre parole d’amore,
Fuori dall’oblio ritorneranno i baci – si muove attorno al tema portante
dell’amore, visto come unico elemento davvero importante della vita, ma questo
sentimento, il più profondo e disarmante di tutti, è fatto non solo di epiche
rincorse e voli pindarici; per Nicola Vacca, difatti, l’amore ha casa nella
condivisione del quotidiano, nei gesti di dolcezza e di cura che gli amanti si scambiano
senza mai stancarsi, come ci ricorda la poesia che dà il nome alla raccolta: «[…]
Il segreto dell’amore / è un caffè in due / da bere dalla stessa tazza / e poi
io accanto a te / con un bacio che si dilegua in un bacio.» (Un caffè in due,
p. 13). L’autore dedica pensieri d’amore all’amata, è un sentire onesto, a un
tempo, intenso e delicato: «Ti darò un bacio / che porta tutto il mare che ami […]»
(L’insieme, p. 14). Colpisce, poi, la scelta attenta dei titoli, che
rispecchiano appieno i contenuti delle liriche, come fossero dei piccoli ma significativi
viatici per il lettore. Ma la cosa più armonica è che Nicola Vacca dà un’estrema importanza
al noi, al rispetto dell’altro, nella sua corporeità come nel suo cuore:
«[…] Tra le lenzuola ci siamo abbracciati / poi un letto disfatto / la poesia
dei nostri corpi / la carne, il desiderio / per una perdita di sensi […]» (Poesia
erotica d’amore, p. 15). Ecco, Vacca ci dice che il poeta, l’uomo, è colui
che ama oltre ogni limite, eppure, anche nel suo forte desiderio di unirsi passionalmente
all’amata, conserva la dolcezza dell’abbraccio, del sentire le vibrazioni del
cuore prima ancora di abbandonarsi al vortice della carne, che suggella l’amore.
Ma il poeta è altresì colui che legge il suo tempo come nessun altro, scorgendo
le grandi assenze che ci prostrano: «[…] Quello che manca / è la meraviglia di
anni d’amore / per questi lunghi mesi di miseria e di freddo» (La meraviglia,
p. 18). La meraviglia, dunque, quel guizzo verso l’ignoto che diviene noto solo
per merito nostro, quando invece di aver timore di Taumante, lo guardiamo dritto
negli occhi e gli tendiamo la mano. Così avviene il miracolo, l’amore, accolto
da fiducia e prospettiva d’un presente che è già futuro, affonda le sue radici
nel camminare insieme; allora tutto sembra avere un senso. Insieme, dunque: «Ogni
mattina la moka sul fuoco / mentre affidi al cuore / la preparazione di un rito
quotidiano […]» (A Giovanna e ai nostri caffè in due, p. 25) e ancora: «Perché
un giorno d’amore / è una poesia che si vive in due […]» (Il resto è
quotidianità, p. 29). E poi, l’infinita dolcezza dell’amante, la sua eterna
dedizione: «Sei la metà del cielo / che tengo nel cuore […]» (L’amore nei
letti disfatti, p. 33). Con Un caffè in due, Nicola Vacca ci ha regalato
una delle sue prove migliori, un dono prezioso che apre le porte alla speranza
di un mondo migliore, perché l’amore può tutto, perché l’amore è tutto: «l’amore
esiste sempre / perché l’amore è amore» (Perché l’amore è amore, p. 39).