Litanie del carovita

Non posso comprare, fratello, il pane, oggi. Non leggo da tanto, fratello. Sono mesi. O anni? È difficile tener di conto i nutrimenti dell’anima quando lo stomaco gorgoglia. Sai, i libri non si mangiano, lo sanno tutti. Isbn non fa rima con sazietà. Coi libri ti scordi la benzina, fratello. Coi libri  non paghi le bollette. Stronzo adolescente. Dimmi, parlami, urlami dell’ignoranza sovrana che incombe sulle metropoli disfatte come vecchie ossesse. Parlami della danza, concedimi l’orecchio. Molla gli ormeggi delle lettere. Attracca in altri porti, dove il pesce abbonda sulla bocca degli sciocchi. Cantami fratello del ritorno del libro nel seno dello scrittore.  Cullami fratello. Tienimi la mano. Oggi sono più povero di ieri. Non perché ho meno cibo, ma perché si sono presi la mia dignità.

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