SCRITTI SULL'ARTE di Charles Baudelaire (Einaudi)
«Gli scritti d'arte di Baudelaire compongono un libro intimamente
unitario per la costanza dei temi e delle figure che si avvicendano, in
uno sviluppo a spirale, assecondando il ritmo libero e imprevedibile
della contingenza, e piú ancora per la forza nativa di un temperamento e
di un metodo entro cui la grande cultura romantica, da Balzac, a
Delacroix, da Hoffmann a Stendhal, da Poe a Wagner, si trasforma in una
speculazione appassionata e intransigente sull'arte "moderna" e sui suoi
rapporti, difficili e oscuri, con lo spirito borghese della nuova
società industriale. [...]. Vedere un quadro per Baudelaire è allo
stesso tempo un atto di ricezione e di pensiero, dove la parola diviene
necessaria proprio per illuminare il momento riflesso dell'esperienza e
il suo prolungarsi in un nuovo universo di "idées" e "rêveries", nel
quale si mette poi di fatto alla prova la vitalità stessa delle
immagini. [...]. La forza speculare dell'immagine si traduce di continuo
in tensione d'idea dinanzi ai grandi temi del colore e del grottesco,
della modernità e dell'anticlassicismo, dell'immaginazione e del
realismo, della tecnica e dell'artificio. Di qui viene ai Salons di
Baudelaire, insieme ai limiti a cui conduce un punto di vista
"esclusivo", una funzione di testo capitale e insostituibile nella
critica d'arte moderna».
Dall'Introduzione di Ezio Raimondi