MARTEDI' GRASSO AL CIVICO 19 di Francesco Miccoli
Care amiche, cari amici.
Per "Spazio Autori" di Linea Carsica vi proponiamo un brano di un giovane autore salentino, Francesco Miccoli, che sicuramente avremo il piacere di ripubblicare su questo blog.
Buona lettura.
Post pranzo. L’abbiocco è sempre lì, solito posto, in agguato
dietro una tazza di caffè. Direzione camera da letto, attraversa il corridoio
tempestato da fiocchi di carta colorati. Poche ore erano passate da quando
l’intera parata cittadina aveva attraversato la sua casa per scendere in
centro. Il lampadario, tirato già da quel dannato carro allegorico, giaceva là,
ancora in terra. I cocci confusi tra i coriandoli a ingrassargli lo stomaco .
Gliel’aveva detto di fare attenzione perdio. “Sarà messo tutto in ordine!” Assicurò
il sindaco. Sbuffando trascese il tutto, si grattò via la noia dai capelli
unti. Ricordò un debito e profittando della vicinanza fece una visita all’amico
di sbronza che riposava sotto una coperta di marmo al di là del cortile. Bevve
alla sua e celebrata messa, scese il compagno dalla croce e cospargendolo di
olio lo purificò. Rispettò il testamento ufficioso, la sua volontà, a dispetto
della resurrezione della carne, in barba alla famiglia”. “Avete voluto il suo
denaro. Lasciatemi Mario.” Ammucchiò la cenere con un ramo di cipresso, la
nascose nelle tasche. Si sfregò il viso, la cenere glielo segnò. Per un attimo
sembrò Mario rivivesse in lui. L’asfalto regalò una sigaretta. L’accese mentre
il forte vento continuava a portargli l’amico via dalle tasche. Aprì il frigo nella speranza qualcuno ci avesse
riposto una scatoletta o un pezzo di pane. Nulla e proseguì per la strada.
Aveva cominciato a piovere. Ripensava alla ex moglie, al sindacato e alle
riflessioni giovanili sul marxismo. Valore d’uso o di scambio. In che termini
considerarsi. Mai coincidono. Questione di qualità o di quantità (cit.)?
Socializzare è oggettivarsi, scambiarsi. E’ nell’oggettivarci che decidiamo di
comprare un paio di mutande e coprire i genitali, se decidiamo che “buongiorno
a lei” è educato e “si fotta” meno. Un po’ come il concetto e processo che
porta alla formazione di uno Stato. Rinunciare a se stessi, ad alcune libertà.
Perdere valore d’uso ed essenza e mettersi sul mercato, così, accanto ad una
cesta di pere. Si guardava, annuiva al defluire del pensiero, a quei ricordi
che metteva controluce quasi fossero negativi di fotografie scattate anni
addietro. Parlava tra sé e sé , astrazione di totalità, di una famiglia che
aveva perduto. Ascoltava con favore i consigli del fratello, non aspettava
altro che i racconti buffi del padre. Le tasche ormai erano vuote, dopo ore di
forte tramontana. Si portò sul punto più alto della mente, dove si stagliavano
i dubbi più atroci e interrogava Mario. Sarebbe tornato con le tavole non fosse
scoppiato un temporale. Forse sapeva non ce l’avrebbe fatta neanche questa volta.
Uscì dal parco, imboccò la strada principale, poco più avanti la statale, poi
uno svincolo suo corridoio, poi il cielo. Era a casa.