I PRINCIPI DEL CALCOLO INFINITESIMALE di René Guénon (Adelphi)
È singolare come nei suoi ultimi anni Guénon abbia voluto dedicare un
libro a una questione matematica quale il calcolo infinitesimale,
introdotto da Leibniz e poi diventato un pilastro della scienza moderna.
Ma evidentemente riteneva che qui fossero in gioco problemi di
altissima rilevanza. Tralasciando gli aspetti pratici connessi al
calcolo matematico – per lui «del tutto privi di interesse» –, Guénon si
concentra sui princìpi che dovrebbero costituire il fondamento di ogni
sapere particolare, e chiarisce nozioni che in realtà, in quanto
passibili di essere trasposte analogicamente e di acquisire anche una
valenza metafisica, attraversano l’intera sua opera: dal significato
della serie dei numeri, dell’unità e dello zero alle fondamentali
differenze fra l’«infinito» propriamente detto e l’«indefinito», fra il
continuo e il discontinuo, fra la quantità e la qualità. Guénon mostra
come le difficoltà concettuali e i dubbi affrontati da Leibniz e dai
matematici che dopo di lui si cimentarono con l’idea dell’infinito
discendano dall’abbandono di quel rigore intellettuale proprio del
pensiero metafisico che, in rapporto alla mera indagine empirica e
razionale cui sono confinate le scienze moderne, rappresenta un
«passaggio al limite» – rispetto al quale, secondo Paolo Zellini, anche
le «formule del calcolo più avanzato non possono sempre dichiararsi
estranee».